Articolo offerto dal sito Decluttering Efficace – vai all’articolo originale
Tra il dire e il fare, come si dice, c’è di mezzo il mare. Quando si tratta di decluttering, il mare è un mare di roba. Guardi i mucchi di cose cosine e cosette di cui strabordano i ripiani, i contenitori e gli anfratti di casa tua e lo sai. Sai che vivere così non ti fa bene, che la casa è più brutta, più scomoda, più faticosa, che stai buttando tempo e soldi per oggetti che invece di aiutarti alla fine si mettono in mezzo.
Ma non fai niente.
All’inizio il decluttering può essere un po’ come certe diete, che cominciano sempre domani. Ma l’oggi in cui dici “sì, ora mi organizzo” si dilata in un’eternità di frustrazione. Sai che “dovresti” fare qualcosa, ma non lo fai. E allora ti senti scemo, pigro, bloccato, irritato con te stesso. E con l’umore che peggiora, curiosamente gli accumuli tendono a crescere…
Perché si crea questa situazione?
Fondamentalmente perché ci manca un passaggio. Per liberare lo spazio e metterlo in ordine bisogna essere minimamente organizzati. Ma se fossimo già organizzati, il rapporto tra spazio e oggetti in casa nostra non ci sarebbe sfuggito di mano, giusto?
Ecco perché in questi casi iniziare è spesso la cosa più difficile: la macchina organizzatrice è ancora in folle. Deve ingranare la prima e cominciare a muoversi. E come sai, ci vuole molta più benzina per dieci metri in prima che per cento in quarta, quando lo slancio l’hai già preso.
Come si fa a ingranare allora?
Semplice: basta avere un sistema che ottenga subito risultati palpabili e che richieda il minimo assoluto di organizzazione e programmazione. Idealmente, vorremmo una tecnica così facile e divertente che non puoi neanche chiamarla metodo, qualcosa che ci porti a spazzare via decine di oggetti in pochi minuti senza appesantirci con l’idea di dover “mettere ordine” in quell’anta, quella scrivania, quello scaffale.
Vogliamo poter essere disordinati e disorganizzati e fare comunque spazio in breve tempo.
Bene: è il tuo giorno fortunato perché quella tecnica c’è e stai per leggerla! 🙂
Ti presento il trucco del sacchetto (versione ultra-rapida):
Prendi un sacchetto qualsiasi e fai un giro di tutta la casa. Butta nel sacchetto qualsiasi cosa che sembra chiaramente di troppo, senza stare tanto a pensarci. La spazzatura vera e propria, quegli oggetti senza speranza di riciclo e riutilizzo che sedimentano nel tuo spazio come la melma nell’acquario, quella che scarta anche il pesce pulitore. Riempi il sacchetto più in fretta che puoi. Quando è pieno, non metterlo in attesa: esci subito di casa e butta tutto via. Sollevato? Carico? Lo sapevo infatti. Sai che quasi quasi ci sta un altro giro con un altro sacchetto…
Anche se non lo fai subito, la tecnica può essere ripetuta di frequente in mille varianti. Per esempio, prova a fare un sacchetto per:
- tutta la carta da riciclare
- tutte le scatole e le confezioni vuote
- tutto quello che trovi nel mobile o nella stanza X aprendo tutti i cassetti, gli sportelli etc
- tutte le sostanze deperibili che hanno passato di molto la scadenza, come cibarie e medicinali
- tutti gli oggetti che per qualche motivo ti stanno antipatici!
Ora, la chiave del successo di questa tecnica è: ZERO ORGANIZZAZIONE.
Agguanta un sacchetto, una scatola o una calza della befana e butta tutto dentro. Poi butta tutto fuori. Finito! 🙂
Se però dopo aver fatto un po’ di pratica vuoi adattarla ad un uso più sistematico, ti dò anche una versione leggermente più strutturata ma anche più efficace per i tipi di oggetti più diversi.
Il trucco del sacchetto (versione solo-rapida):
- Step 1: stabilisci una destinazione di uscita: rifiuti, beneficienza, regali, staccapanni? Sii preciso perché altrimenti poi il sacchetto ti si pianta in ingresso o in dispensa e non hai fatto altro che spostare il problema.
- Step 2: scegli il contenitore più adatto. Una scatola potrebbe funzionare meglio per certi oggetti, ad esempio i libri. Rapido però, se non hai il contenitore giusto cambia obiettivo e scegline uno per cui va bene un sacchetto qualsiasi. SEMPLIFICA.
- Step 3: fai il solito giro raccogliendo gli oggetti del tipo prescelto. Il contenitore si riempie in fretta e sei preso bene? Ottimo, una ciliegia tira l’altra, sfrutta lo slancio e forza con il contenitore nr. 2!
- Step 4: allontana gli oggetti dal tuo spazio appena possibile, possibilmente appena finito di riempire il contenitore. Per fare questo, a volte è utile programmare in anticipo lo smaltimento in modo da poter eseguire il giro subito prima di andare a smaltire! O per semplificare, puoi semplicemente cominciare il tuo giro una mezzora prima di quando sai di DOVERE uscire.
- Step 5: poni attenzione alle sensazioni di sollievo e soddisfazione che seguono a questo lavoro: la prossima volta sarà più facile deciderti a farlo e il lavoro sarà più rapido e piacevole.
I vantaggi di questa tecnica sono molti:
- è talmente semplice che non può fallire
- può essere applicata nella grande maggioranza delle situazioni, ed è perfetta per dare una prima “botta” a un’abitazione strapiena
- è un ottimo antidoto al perfezionismo e alla paura dell’errore (il vero motivo per cui rimandi sempre). Non c’è un risultato prestabilito che devi ottenere, come “rimettere in ordine il pensile”, quindi non puoi sbagliare. E c’è SEMPRE un primo strato di “detriti” che puoi far fuori rapidamente senza perdere tempo a pensarci.
- dà una sensazione di sollievo e successo in modo immediato e con poco sforzo. È quindi un modo facilissimo per ottenere un rinforzo positivo sul decluttering e aiutarti a prendere slancio anche nei momenti in cui ne hai meno.
- è facile da trasformare in un gioco: con un partner puoi giocare a chi riempie prima il sacchetto, o a chi riesce a liberare più spazio visibile con un solo sacchetto, e così via. Con un bambino, riempiamo il sacchetto prima di andare dalla nonna! Prima del gelato! Con tutti gli oggetti del colore X! Mamme, si accettano suggerimenti nei commenti 🙂
- è molto efficace come tecnica di mantenimento (se hai già il corso, confronta con il modulo 16 e inserisci il trucco del sacchetto tra le tecniche per i cicli brevi)
La tecnica ovviamente ha i suoi limiti: non può portarti da sola a “risolvere” un’intera abitazione. Per quello ci vuole un metodo ben strutturato che lavori non solo sugli accumuli esteriori, ma soprattutto sui blocchi interiori.
Per una “spolverata” e per mettere in movimento un decluttering che sembra bloccato alle griglie di partenza, il trucco del sacchetto è l’ideale. Che ne pensi?