Le rigide ‘regole’ del pop Feng Shui
Quando si tratta di posizionare una scrivania, i libri in commercio sembrano dare disposizioni tassative: secondo le presunte “regole” del Feng Shui, una scrivania dovrebbe necessariamente essere posizionata con una parete alle spalle, e avere sotto controllo le varie aperture (porte, finestre) che vi sono nella stanza, pena il crollo delle finanze familiari, l’insuccesso negli studi, e chissà cos’altro.
Leggendo qualcuno di questi libri di Feng Shui, viene immediatamente da pensare alla nostra scrivania (che non è messa così, accidenti!), o alla scrivania di un nostro amico/a (che lamenta proprio dei problemi…), o addirittura ai nostri figli!
I figli? Sì, proprio loro! Perché nell’abitazione di una famiglia media europea, quasi certamente la scrivania del figlio/a si trova nella sua camera… e al 99% è addossata al muro, per evidenti motivi di spazio.
“Come fare?” vi sarete chiesti “Ecco perchè mio figlio fa tanta fatica a scuola!”.
Ebbene, tranquillizzatevi: mai disperarsi prima di aver capito bene come funziona davvero il meccanismo!
Feng Shui e scrivania: le origini
Conoscere la storia del Feng Shui è fondamentale per capirne l’applicazione.
Innanzitutto, dovete sapere che il Feng Shui che si è sviluppato in Cina non era rivolto alle persone comuni; era piuttosto una pratica quasi sempre segreta, elitaria e riservata all’imperatore, ai suoi parenti, ai nobili della corte, ai generali, a qualche mandarino e, infine, a qualche parente ricco di uno di questi.
Tutti questi personaggi si occupavano di gestire risorse, prendere accordi, ricevere persone o clienti, incontrare gli avventori, prendere decisioni, organizzare attività o emettere giudizi.
Per tutte queste attività, molto yang, effettivamente è utile e produttivo avere la scrivania/postazione di lavoro disposta proprio come spiegato nei libri. Ecco perché la “regola” cristallizzata dalla tradizione prescrive un posizionamento di questo tipo: retro della postazione protetto e chiuso, controllo frontale su tutte le aperture (porte/ingressi/finestre).
Le attività yin
Nessuno, però, si è mai preso la briga di notare che, tra le attività che si possono svolgere durante la veglia, seduti a una scrivania, ve ne sono alcune yang ma anche molte altre yin. Quelle yang le abbiamo già elencate sopra; quelle yin, invece, sono quelle in cui il nostro pensiero viene utilizzato non per creare, o proiettarsi avanti nel futuro, ma piuttosto per strutturare, accumulare nozioni o seguire passo passo un processo già definito.
Tra le attività yin possiamo quindi annoverare le attività burocratiche, le attività già impostate e/o ripetitive (ad esempio, fare i conti, redigere e controllare liste, etc.), lo studio scolastico (spesso mnemonico), l’eseguire passaggi mentali molto impegnativi (perché richiede molta concentrazione, ma di un tipo diverso da quella delle attività yang), svolgere attività di routine e così via.
La scelta migliore secondo il Feng Shui
Per le attività yin, utilizzare la posizione della scrivania con una parete alle spalle e l’apertura davanti non è sempre la scelta migliore! Perché? Semplicemente perché queste attività richiedono molta concentrazione su un punto specifico del flusso di pensieri. Ma se si deve tenere sotto controllo uno spazio aperto e un certo numero di aperture, la concentrazione può essere disturbata! Ad esempio, si potrebbe essere distratti da ciò che si vede fuori dalle finestre, o dalla presenza di eventuali specchi.
Perciò, per le attività yin, è preferibile utilizzare un posizionamento contro la parete, con il vuoto alle spalle. In questo modo ci si concentra meglio e si rende di più. Intendiamoci, in generale è meglio non avere la porta alle spalle (e in genere la sensazione del movimento), soprattutto in ufficio e sul lavoro. Se posizionando la scrivania contro il muro ci si trova con la porta direttamente alle spalle, in modo tale che rimane totalmente al di fuori del nostro campo visivo, è preferibile dotarsi di una sedia con uno schienale alto e solido, che ci restituisca un senso di maggiore protezione e privacy.
La posizione ufficialmente “corretta” non è mai del tutto sfavorevole. Tuttavia, un posizionamento “al contrario” rispetto alle rigide regole che si trovano sui testi – in questo caso – è preferibile. Nei casi in cui la stanza utilizzata con la scrivania (studio, laboratorio, ufficio privato, stanza riservata, camera da letto, stanza in un’area molto quieta dell’edificio) è poco frequentata e l’attività che vi si svolge è di tipo yin, invece, la posizione ‘al contrario’ offre molti vantaggi in più!
Anche sul lavoro, avere la scrivania posizionata contro il muro non è così grave: dipende dall’attività che vi svolgiamo e dalla posizione della porta. Naturalmente sul lavoro si attivano dinamiche diverse che in un’abitazione (il Feng Shui lavorativo è molto diverso da quello residenziale), ad esempio la possibile presenza di estranei o colleghi. In generale, comunque, non è grave se i dipendenti hanno una posizione di questo tipo. Più problematico – e se ci pensate, anche abbastanza inconsueto – è il caso in cui sia il titolare o comunque una persona in un ruolo di autorità ad avere la scrivania posizionata in questo modo…almeno negli spazi in cui interagisce con i subordinati.
Un caso reale
Quanto affermo non deriva solo da quasi 20 anni di pratica e dallo studio di centinaia di casi reali, ma anche dall’applicazione del Feng Shui autentico! Celebre è il caso di un maestro di Hong Kong che, alcuni anni fa, alla richiesta di un cliente (top manager di una multinazionale), che si lamentava di non riuscire a concentrarsi nella sua suite di 150mq con unica mega scrivania centrale, si limitò a fargli mettere la scrivania… contro il muro, togliendo la vista dalla parete interamente vetrata. L’effetto fu notevole ed il manager riuscì a lavorare molto meglio. Naturalmente, in questa storia ci si dimentica di dire che il maestro avvertì il manager di ricevere gli ospiti utilizzando un’altra scrivania, posizionata nel modo classico.
Nella nostra scuola abbiamo innanzitutto verificato sperimentalmente che la posizione contro il muro non è quasi mai così terribile come viene descritta. Molto spesso non crea alcun problema, soprattutto nella cameretta dei bambini o dei ragazzi! Poi abbiamo cercato nella letteratura originale i riferimenti a queste situazioni e ne abbiamo trovati alcuni. Così siamo arrivati a comprendere che, in certi casi, la scrivania addossata contro il muro, non solo non e’ un problema, ma addirittura può essere la soluzione migliore.
Quando controlliamo la posizione e l’orientamento della nostra scrivania, quindi, la domanda fondamentale è: principalmente, per quali scopi la utilizzo? Yin o yang?