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12 Novembre 2015
Feng Shui

Feng Shui: mito, realtà e luoghi comuni

Feng Shui: mito, realtà e luoghi comuni

di Stefan Vettori    

 

SUMMARY

Un po’ di chiarezza nel vasto panorama del Feng Shui!

Ecco i 15 “luoghi comuni” più diffusi sul Feng Shui. Sono ovviamente tutti falsi – ma in quanti di questi sei caduta in inganno? Mettiti alla prova!

Feng Shui mito

Mito Feng Shui n. 1: il Feng Shui tradizionale funzionava una volta, ma non è più applicabile alla vita moderna, soprattutto in occidente.

In realtà, i cicli naturali e le relazioni tra Uomo, Terra e Cielo sono rimasti praticamente immutati da migliaia di anni; solo la cultura si è modificata. L’efficacia di un intervento, quindi, è la stessa in una città occidentale del XXI secolo, come in un remoto villaggio cinese. Ovviamente nella pratica alcuni metodi applicativi cambiano, ma i princìpi fondamentali rimangono inalterati. Nel Feng Shui ci occupiamo di archetipi eterni, connessi alla struttura stessa dell’essere umano, che si sono evoluti nel corso di milioni di anni. Mille o duemila anni di civiltà sono ininfluenti.

Mito Feng Shui n. 2: il Feng Shui è solo superstizione o, al massimo, autosuggestione.

Il Feng Shui si è sviluppato per almeno quattro o cinquemila anni, in periodi in cui la vita era molto più dura. Non c’era tempo ed energia per pratiche inutili.

Molti dei suoi princìpi derivano dall’osservazione del comportamento degli animali, protratta nel tempo. Non risulta che gli animali siano influenzati dall’autosuggestione o dall’effetto placebo.

Molte tra banche, multinazionali ed aziende occidentali, dopo aver scoperto ed utilizzato il Feng Shui, richiedono un intervento prima di aprire una nuova sede o filiale. Un po’ strano, per essere una superstizione inutile.

Infine, quasi sempre le persone che richiedono un intervento percepiscono un cambiamento, e modificano la loro vita, dopo che questo è stato effettuato.

È peraltro vero che molto del materiale che si trova sui testi divulgativi è una raccolta di superstizioni cinesi, soprattutto dell’area di Hong Kong. Però, una cosa sono i testi, e un’altra è il Feng Shui!

Mito Feng Shui n. 3: il Feng Shui è una pratica new age.

Il Feng Shui ha almeno cinquemila anni, ed è quindi molto più vecchio del movimento new age: il Feng Shui è “old age! Le conoscenze basilari provengono dall’antichità; la loro origine si perde nella notte dei tempi. Senza nulla togliere al movimento new age, questo ha ben poco in comune con il Feng Shui. L’associazione tre Feng Shui e new age deriva – purtroppo – dall’attività della Setta dei Berretti Neri, nata in California nel periodo di massimo sviluppo della new age (anni ’80 del secolo scorso). È peraltro vero che molti altri scaltri autori new age non hanno esitato a depredare e semplificare il Feng Shui vendendolo come pratica new age.

Mito Feng Shui n. 4: fare Feng Shui è solo una questione d’intuito.

L’intuito è importante (e la connessione con il proprio istinto ancora di più!), ma non può prescindere dalla conoscenza dei princìpi e dei cicli naturali. Occorre conoscere gli schemi energetici celesti, terrestri ed umani; le relazioni profonde tra le forme che si trovano nell’ambiente ed il corpo umano. L’intuito, in ogni caso, si sviluppa in anni ed anni di lavoro, parallelamente alle conoscenze apprese, e non in pochi giorni! Affidarsi esclusivamente all’intuito, senza avere una forte pratica e un sostegno teorico alle spalle, può portare a grandi equivoci.

Feng Shui mito realtà e luoghi comuni

Mito Feng Shui n. 5: Feng Shui significa appendere oggetti ed amuleti in casa, ed effettuare cure con simboli, disegni, statuette, specchietti, zucchette, flauti rossi, etc.

Tutti questi mezzi possono essere utilizzati, raramente e occasionalmente. Tuttavia, un vero intervento di Feng Shui si occupa della sistemazione degli esterni (alberi, siepi, posizionamento delle entrate e cancelli, fontane, vie di accesso), della struttura dell’edificio (forma, orientamento, dislocazione rispetto agli elementi salienti del paesaggio, accessi), dei flussi interni (posizionamento di finestre, porte, forma dei locali, illuminazione, percorsi all’interno della casa), delle funzioni abitative (alcune camere sono ideali per dormire, altre per cucinare, ed altre vanno bene solo come ripostiglio!), dell’arredamento e dei colori, ed utilizza momenti particolari, calcolati ad hoc, per intervenire sull’abitazione.

Evitiamo di renderci ridicoli, riempiendo la casa di oggetti cinesi di dubbio gusto, magari pretendendo anche che abbiano qualche effetto! Un intervento di Feng Shui ben fatto dovrebbe essere invisibile… cosa che di solito non succede con paperette e rospi a tre zampe.

Mito Feng Shui n. 6: ho arredato casa esclusivamente con mobili Feng Shui, quindi la mia casa è a posto.

Non esistono “mobili Feng Shui”. Si tratta di una trovata pubblicitaria per vendere mobilia proveniente dal Giappone o dal Sud Est Asiatico, di solito a un prezzo più alto del valore effettivo. Mi spiace, ma ti sei fatto fregare. Il Feng Shui si occupa dei flussi di energia e delle informazioni sottili presenti in un ambiente, ed è collegato alla struttura profonda dell’uomo. Occupandosi di archetipi, trascende tutti gli stili ed i gusti estetici; di fatto, il Feng Shui non è uno stile di arredamento. Avere in casa questi mobili, quindi, non dà nessuna garanzia. E sopratutto ha ben poco a che vedere con un intervento di Feng Shui.

Mito Feng Shui n. 7: il Feng Shui si occupa della sistemazione dell’arredamento, della mobilia e dei colori.

In realtà il Feng Shui si occupa, in primo luogo, di analizzare e comprendere i flussi energetici esterni, e solo dopo quelli interni. Per questo è molto importante analizzare la situazione prima di comprare, o prima di ristrutturare. L’arredamento è importante, ma molto più determinanti sono la struttura dell’abitazione, il suo orientamento, la disposizione degli esterni, il paesaggio circostante. Modifiche agli arredi interni, effettuate in una casa con gli esterni sfavorevoli, avranno un effetto limitato.

Feng Shui fontanaMito Feng Shui n. 8: nella mia casa, ho una stanza arredata secondo il Feng Shui, con piante, fiori, fontane e persino un acquario!

Piante, fontane ed acquari non sono di per sé “garanzia di Feng Shui”! Anzi, si può tranquillamente fare Feng Shui senza questi mezzi. Inoltre non è possibile effettuare un intervento in un solo locale, perché esso è in relazione con l’abitazione nel suo complesso, che, essendo più grande, esercita un’influenza molto più determinante! Ricorda: è il generale che influenza il particolare, non viceversa…

Spesso di afferma che il Feng Shui è una ‘disciplina olistica’. ‘Olismo’ significa propriamente ‘considerare le varie componenti di un fenomeno come facenti parte di un tutto’. Cosa che appare decisamente in contraddizione con questo mito Feng Shui.

Mito Feng Shui n. 9: ho arredato la mia casa secondo lo schema del Ba Gua (o Pa Kua).

Questo schema ha le sue radici nella Scuola dei Trigrammi. Ba Gua significa “Otto Zone” oppure “Otto Direzioni”. Su molti libri questo metodo (conosciuto anche come “Otto Ambiti della Vita”) è venduto come l’apice del Feng Shui ma, in realtà, se non si conosce il significato energetico dei trigrammi, è inutilizzabile. Inoltre, riguardo a questo argomento, i testi contengono molte imprecisioni e gravi errori.

Per esempio, quasi ovunque si trova l’idea che l’area da attivare per trovare il partner è il sud ovest, ma questo è valido solo per i maschi! Anche l’idea della fontanella a sud est, che dovrebbe attivare la ricchezza, deriva dalla conoscenza dei Trigrammi… ma le cose sono un po’ più complesse!

Infine, testi differenti propongono differenti modi di applicazione, ma se non si conoscono i princìpi di base non si sa quale scegliere. L’applicazione del Ba Gua sulla piantina dell’edificio è sempre necessaria, ma si tratta di un concetto di base per sviluppare analisi più approfondite… non della ‘tecnica definitiva’!

Mito Feng Shui n. 10: il Feng Shui si occupa di arredare in modo gradevole ed esteticamente soddisfacente, per creare un equilibrio complessivo.

Certamente l’estetica, l’equilibrio e l’armonia sono importanti nel Feng Shui, ma sono un effetto dell’applicazione dei princìpi, non la causa! L’effetto estetico è importante, ma sotto c’è molto di più. E poi, non sempre si ricerca l’equilibrio; anzi, a volte è necessario strutturare ambienti non equilibrati per favorire il movimento! E questo ci porta al prossimo mito…

Mito Feng Shui n. 11: lo scopo del Feng Shui è creare la massima armonia ed equilibrio.

Quando parliamo di equilibrio, facciamo entrare in gioco gli aspetti yin-yang delle conformazioni spaziali interne ed esterne. Armonia ed equilibrio sono auspicabili, in certi casi, per le residenze private. Quasi tutte le attività lavorative, invece, devono essere nel complesso sbilanciate verso lo yang (alcune verso lo yin) per poter funzionare ed attrarre clienti: l’equilibrio infatti è troppo statico per poter essere di qualche utilità.

Ma anche per le abitazioni private, in genere si cerca di avere una prevalenza di yang, più o meno marcata. Lo yang è collegato alla vita, alla crescita, allo sviluppo. Se si vuole ampliare la famiglia, attrarre un partner, trovare un nuovo lavoro, migliorare la propria posizione lavorativa, attrarre nuove opportunità, etc., lo yang è necessario. È per questo che i testi antichi riportano come consiglio di massima “3/5 di yang, 2/5 di yin”…

Pensare che il Feng Shui sia collegato esclusivamente a armonia ed equilibrio è errato e fuorviante: questa falsa idea è dovuta, ancora una volta, agli autori che hanno confuso il Feng Shui con una pratica New Age.

Mito Feng Shui n. 12: Feng Shui significa tenere la casa ordinata, buttare tutto ciò che non serve, ed effettuare pulizie energetiche utilizzando vari mezzi, o eseguendo riti di purificazione.

Qui si sta parlando del Clutter Clearing e dello Space Clearing, pratiche importanti e utili, che sono parte del Feng Shui, ma certo non lo esauriscono! Anzi, sono una parte minima. Questa idea deriva dalla diffusione dei testi della Scuola Tantrica Buddista dei Berretti Neri, nata in California (USA) sconosciuta in Cina.

Mito Feng Shui n. 13: al giorno d’oggi, il Feng Shui si riduce all’utilizzo di materiali naturali, a combattere l’inquinamento elettromagnetico ed evitare le geopatie.

Questi accorgimenti sono molto importanti, ma sono complementari al Feng Shui. Il fatto è che il Feng Shui cerca di analizzare e comprendere l’interrelazione tra energie celesti, terrestri ed umane; esaminare come cambiano nel tempo e come influenzano le persone; modificare le abitazioni per regolare e guidare i flussi. Il Feng Shui è connesso all’informazione che ci viene trasmessa dall’ambiente nel suo complesso, spesso recepita in modo inconsapevole.

Mito Feng Shui n. 14: per diventare un buon esperto di Feng Shui basta qualche settimana di studio.

La verità è che, per raggiungere un livello basilare di pratica professionale, ci vogliono alcuni anni di studio e, soprattutto, la possibilità di fare riferimento ad una fonte che abbia conoscenze autentiche (che già di per sé non è semplice da trovare). Essenziale è poi la pratica insieme a un esperto. Per raggiungere un alto livello ci vogliono parecchi anni di studio e pratica intensiva.

Mito Feng Shui n. 15: il Feng Shui è riservato agli architetti ed agli esperti di progettazione.

Nel panorama internazionale, invece, l’architetto è di solito affiancato dall’esperto di Feng Shui che collabora e guida la progettazione secondo i desideri e le necessità del committente. Il Feng Shui è una disciplina molto vasta, che richiede anni di studio e pratica quasi esclusivi, e lo stesso si può dire per l’architettura; inoltre i loro campi d’intervento sono differenti. In Italia questa sensibilità non è ancora sviluppata, ma la differenza tra Feng Shui ed architettura è netta. Il Feng Shui ha molto più in comune con la medicina, ad esempio, e non a caso i maestri erano chiamati “dottori delle case”. Naturalmente è auspicabile che gli architetti conoscano il Feng Shui ma, paradossalmente, sono molto pochi, in proporzione, quelli che se ne interessano. In ogni caso, non è necessario avere una laurea in architettura per imparare ed applicare il Feng Shui.

Feng Shui studioMito Feng Shui n. 16: il Feng Shui è una disciplina spirituale che ha come scopo l’evoluzione spirituale della persona.

Questo è un grave errore, particolarmente diffuso e difficile da estirpare, che non corrisponde alla verità. In realtà, in migliaia di anni di storia, il Feng Shui è stato utilizzato quasi esclusivamente per il potere, il denaro ed il successo, soprattutto dai molti imperatori cinesi che si sono susseguiti sul trono. È stato utilizzato per colpire e disperdere i nemici, per conquistare regni, per muovere gli eserciti. Tuttora il Feng Shui viene utilizzato da aziende, multinazionali, manager per aumentare la loro ricchezza ed il loro potere. Il Feng Shui è da sempre utilizzato dalla mafia cinese.

Tutto ciò, naturalmente, non significa che il Feng Shui non si possa utilizzare per la crescita spirituale: quando il Buddismo è arrivato in Cina, i monaci hanno assorbito in breve tempo le conoscenze del Feng Shui (avendo compreso il suo valore!) e lo hanno utilizzato per costruire templi, pagode e luoghi sacri, creando così potenti punti di forza e di irradiazione.

L’idea che il Feng Shui sia una sorta di ‘tecnica spirituale new age’ è stata promulgata principalmente da Karen Kingston (della ‘Setta Tantrica Buddista dei Berretti Neri’, nata in California (USA) negli anni ’80 del secolo scorso e sconosciuta in Cina) e da Lillian Too, una giornalista che ha mescolato elementi di superstizione popolare dell’area di Hong Kong con conoscenze di base della magia taoista, creando uno strano ibrido denominato ‘Spiritual Feng Shui’.

Il Feng Shui si può utilizzare per velocizzare la crescita e l’evoluzione personale: in questo caso ci si deve concentrare soprattutto sugli interni (esterni dell’abitazione = circostanze esterne della vita, lavoro, vita pubblica; interni dell’abitazione = famiglia, vita interna della persona, psiche). Noi l’abbiamo utilizzato più volte in questo modo, con successo!

In realtà il Feng Shui, essendo di origini taoiste e pre-taoiste, non può essere definito una disciplina spirituale e nemmeno non-spirituale: studia semplicemente le forze naturali del nostro ambiente (considerate divine dai taoisti, come la Natura) ed il modo in cui noi ci rapportiamo ad esse. Un opportuno allineamento con queste forze può favorire l’evoluzione personale, ma il Feng Shui si occupa di molte altre cose!

Ancora una volta, questa idea errata e perniciosa è stata diffusa dagli autori new age che hanno preferito ‘lavare’ il Feng Shui presentandolo come un candido lenzuolo bianco, nascondendo così la verità storica.

Il Feng Shui quindi ha ben poco a che vedere con preghiere, invocazioni e rituali. Tutti questi apparati possono essere aggiunti ed integrati, soprattutto in determinate culture: questo è stato fatto dal Buddismo e dal Taoismo nella loro versione popolare o ‘religiosa’. Ma si può fare tranquillamente Feng Shui senza tutti questi ingredienti!

Penso che il mio viaggio nel Feng Shui sia iniziato quando, da piccolo, mi sono chiesto: ma perché le città sono tanto brutte? Possibile che non facciano stare male nessun altro oltre a me? Possibile che nessuno preferisca forme e colori più gradevoli, più morbidi?